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Quali sono i presupposti da cui nasce la collaborazione tra la Fondazione Carisbo e la Fondazione Hospice Seràgnoli?
Il presupposto fondamentale è rappresentato dalla condivisione del principio primario di solidarietà nei confronti dell’essere umano, considerato nella sua complessa globalità. La nostra è una collaborazione pluridecennale che risale al 2004, con un consistente contributo finalizzato alla costruzione di un centro di formazione e di ricerca in cure palliative, mediante la ristrutturazione degli edifici casa colonica e fienile dell’allora complesso dell’Hospice Bentivoglio, sorto nel 2002.
Cosa vi ha portati a scegliere in particolare questo progetto, dedicato ai pazienti over 80?
Siamo tutti consapevoli che tra i tantissimi problemi che affliggono la nostra società ve ne sono due, in particolare, che possiamo considerare emergenti. Il primo è costituito dall’invecchiamento della popolazione ed il secondo, che ne è diretta conseguenza, è rappresentato dall’incremento delle malattie croniche invalidanti, con gravi disagi fisici e psicologici, e nondimeno economici, sia per la persona in difficoltà sia per la famiglia di appartenenza. È pertanto evidente la necessità di dar vita agli interventi più in grado di rispondere ai singoli bisogni, come le cure palliative per dare supporto e assistenza specialmente alle persone sole del nostro territorio metropolitano.
Come Fondazione siete impegnati in diversi progetti in ambito medico-sanitario. Perché ritenete l’ambito delle cure palliative un contesto importante cui dare il vostro sostegno?
Non vi è alcun dubbio sulla necessità di aiutare concretamente la ricerca medico-scientifica che ha prodotto enormi progressi, tanto nella diagnosi quanto nella terapia, ma è altrettanto chiaro come sia indispensabile individuare e realizzare le iniziative più idonee per evitare anche il vuoto, l’abbandono della persona nel momento di maggiore bisogno laddove le istituzioni pubbliche non sono talvolta nelle condizioni di intervenire. Per queste ragioni tramite lo strumento dei bandi di finanziamento, pressoché raddoppiati per il 2019 rispetto allo scorso anno, non esitiamo a sostenere nel settore del welfare progettualità tali da proporre soluzioni inedite, efficaci e sostenibili per favorire l’assistenza e l’integrazione sociale, contrastando in ogni ambito della vita quotidiana il disagio dei minori, dei giovani, degli anziani e delle famiglie. In questo secondo semestre dell’anno, con il bando tematico “Nuove età” incentiviamo una nuova visione e una rinnovata metodologia del sistema di cura dell’anziano, riportando la persona al centro del processo di cura mediante il sostegno sia ad interventi di prevenzione dell’isolamento sociale e del decadimento fisico e cognitivo, sia di assistenza e supporto agli anziani in condizione di fragilità, con un’attenzione particolare alle persone sole e ai loro caregivers.
Fondazione Carisbo e Fondazione Hospice sono due rilevanti realtà non profit del territorio bolognese. Che lettura date del tessuto territoriale all’interno del quale operate e della sua storica propensione a promuovere iniziative di importante impatto sociale?
Siamo orgogliosi di operare in un contesto sociale che ha sempre dimostrato particolare sensibilità nei confronti dei più bisognosi. La nostra azione continua e continuerà ad essere sollecita nella direzione di un’auspicabile sempre più ampia e incisiva collaborazione tra privato e pubblico, secondo princìpi di sussidiarietà e solidarietà.